A volte ci si confonde. A volte ci si smarrisce. Spesso si cambia strada, ma la vita ti riporta sempre ad uno stesso bivio. Voltare pagina spesso è l’unica soluzione
Ero una ricercatrice (a contratto), ed anche se sono ancora una biologa, oggi sono soprattutto altro.
Ho deciso di raccontartelo, ma… dimmi:
Ti è mai capitato di renderti conto che la vita ti ha sempre proposto una marea di strade, ma che quelle strade alla fine riconducevano sempre e solo li, in quel punto preciso dove tu avresti dovuto scegliere e non lo hai fatto?
A me è capitato.
Voltare pagina: Chi ero, cosa volevo e dove volevo davvero andare.
Ho aperto il mio negozio ufficialmente a Maggio 2018, ma tutto non parte in quest’anno… Tutto ha inizio 5 anni fa, forse anche molto tempo prima.
Mi ero trasferita a New York per lavoro, il mio vecchio e tanto (all’epoca) caro lavoro… e se mi conosci o mi segui da un po saprai quanto caspiterina amavo quel maledettissimo lavoro, e saprai anche che ora faccio tutt’altro…
Ero una biologa ricercatrice con più di una laurea, master e … dottorato di ricerca… Ho lavorato anni all’Università di Urbino, poi al centro di ricerca dell’IOR di Bologna, e prima di abbandonare tutto sono stata al Mount Sinai Hospital Di New York per studiare un tipo di leucemia per 3 anni, ma sono andata via dopo un anno.
La mia vita in quel periodo (a New York) mi sembrava perfetta, il lavoro che sognavo, l’esperienza all’estero a cui ambivo da secoli, uno stipendio quadruplo rispetto a quello italiano…
Andare negli Stati Uniti era un sogno che si realizzava, lasciare l’Italia un po meno… ma non ci potevo mica rinunciare eh! Mi sono trasferita senza rifletterci, cio che mi spingeva a farlo era il senso di rivalsa nei confronti di un sistema accademico tutto italiano e troppo malato per essere combattuto.
Ed a New York ho trovato un paradiso, una vita tutta nuova, una vita da telefilm …. ma un giorno sul ponte di Brooklyn, ho capito una cosa.
Era Domenica e rientravo dalla mia solita tappa domenicale a Century20, e come ogni domenica, al rientro mi fermavo a guardare per una buona mezz’ora il ponte di Brooklyn, solo che quel giorno aveva piovuto ed era tutto un deserto, le luci violacee dei grattacieli si fondevano con le nuvole ancora cariche di acqua… tutto aveva un’aria così fiabesca.
Guardavo una panchina vuota bagnata dalla pioggia, e li ci ho visto la mia vita.
la mia vita era vuota, svuotata da un maledetto sistema accademico nel quale ero stata risucchiata come in un vortice. Non avevo più una vita, quello che facevo era solo sudditianza e non potevo più continuarla.
Quel giorno ho deciso di voltare pagina, di ricominciare da me, da quello che amavo fare, da quello in cui credevo, ho deciso di essere una goccia in mezzo ad un mare nero in burrasca che da sola provava a trasformare il paese che amava. Potevo perdermi e fallire ma ho deciso di provarci.
Dopotutto in un mondo di baroni dove potevo arrivare??
Mi sono licenziata, sono tornata in Italia ed ho cominciato a lavorare per creare la mia attuale attività. Non è stato facile e sono stata sul punto di mollare tantissime volte.
Ho cominciato a disegnare e a realizzare articoli per la casa, con materiali italiani, prodotti da aziende italiane, ma in Italia questo non basta…
In Italia siamo indietro.
In Italia partiamo da un livello veramente basso. Siamo indietro. Siamo abituati al Made in China come se fosse pane, lo mandiamo giù ogni giorno e ci facciamo indigestione.
Questo però la gente non lo capisce… cercano tutti il prezzo più basso non capendo l’importanza della qualità sulla salute.
Il mio scopo oggi non è solo vendere prodotti shabby, ma far capire alla mia cerchia l’importanza dei tessuti, dei coloranti tossici , dei fissativi utilizzati per colorare.. Cavolo avevo studiato per una vita, o quasi, la tossicità di alcuni elementi e dovevo far capire a tutti quanto potesse far male una stoffa di bassa qualità, un colorante tossico, un fissativo vietato ma utilizzato nei prodotti di importazione.
Così mi sono rimessa a studiare.
Ho cominciato a condividere ciò che sapevo e ciò che creavo:
– Ho realizzato un blog, nel quale parlo dei tessuti, di quelli che possono far male e di quelli sicuri, qui parlo di stile shabby e country e propongo tutorial perché ci tengo che tu impari a realizzare da sola qualsiasi cosa.
– Ho creato una pagina Facebook, nella quale condivido pensieri ed articoli del blog.
– Ho realizzato uno shop nel quale vendo le mie realizzazioni.
– Ho creato un gruppo Facebook per il confronto e per fornire tutte le mie competenze.
Persone straordinarie hanno cominciato a seguirmi ed a d affidarsi alle mie mani.
Donne fantastiche innamorate dello shabby si sono affidate alla mia creatività. Con la mia sensibilità sono riuscita a capire quello di cui avevano bisogno, loro desideravano come me una casa perfetta, ordinata coordinata in cui tutto fosse abbinato e meticolosamente curato. Volevano una casa in cui sentirsi al sicuro ed in cui vivere il proprio sogno shabby. Desideravano prodotti italiani fatti in Italia.
Ed io li ho creati per loro.
Oggi sono felici di aver acquistato da me.
La decisione di voltare pagina è stato cio che ha determinato tutto questo.
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