Ciao a tutti, oggi vi parlerò della Tossicità dei ftalati nei tessuti.
Per tutti gli altri articoli sulla tossicità ti rimando a questo articolo introduttivo: Tossicità dei tessuti: l’importanza di scegliere la qualità.
Gli ftalati
Gli ftalati sono esteri dell’acido ftalico. Queste sono molecole sono usate principalmente nell’industria delle materie plastiche come agenti plastificanti. Sono aggiunte al polimero per aumentare le caratteristiche di flessibilità ed elasticità.
- DINP: ftalato di diisononile
- DEHP: ftalato di bis(2-etilesile)
- DNOP: ftalato di diottile
- DIDP: ftalato di diisodecile
- BBP: ftalato di butilbenzile
- DBP: ftalato di dibutile
Vengono impiegati nel PVC. tuttavia se ne riscontra l’uso anche negli inchiostri da stampa, adesivi e gomma. Le Varianti maggiormente utilizzati nel PVC flessibile sono DEHP (di-2-etilesilftalato) e DINP (di-isononilftalato).
Verso la fine degli anni 40 c’è stata una larga diffusione dell’uso degli ftalati. Questo ha portato a studiare in modo approfondito i possibili effetti sull’uomo e sulla sua salute.
Nell’industria tessile sono utilizzati soprattutto per le stampe plastificate sui tessuti,nella pelle artificiale, nella gomma, nel PVC e in alcuni coloranti.
Tossicità
Le fonti possibili alle quali può essere esposto l’uomo sono: alimenti, materiale di confezionamento e oggetti e tessuti plastificati.
Essendo sostanze non polari sono adsorbiti dal suolo. Ciò determina una contaminazione del mangime e dei prodotti alimentari. Tuttavia i prodotti alimentari possono essere contaminati anche mediante la migrazione di ftalati dai polimeri di confezionamento e stoccaggio. questi Infatti non formano legami stabili con il PVC che li contiene. In caso di contatto con alimenti oleosi tendono a fuoriuscire dalla matrice di PVC e a migrare nell’alimento.
La direttiva della commissione europea del 30 marzo 2007 (relativa ai materiali plastici destinati a venire a contatto con gli alimenti) ha stabilito che alcuni ftalati possono essere utilizzati unicamente come plastificanti in materiali e oggetti a contatto con alimenti non grassi. Negli alimenti grassi, infatti migrano più velocemente.
Oggi l’uso di ftalati nel confezionamento di alimenti è stato notevolmente ridotto in quanto sono stati sostituiti da altri plastificanti atossici.
Essendo sostanze tossiche per lil sistema riproduttivo il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli, né negli articoli destinati all’infanzia. I bambini, infatti, masticando o succhiando per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati potrebbero subirne una notevole esposizione. Agli Ftalati presenti nei giocattoli sarà dedicato un’articolo la prossima settimana.
Tossicità dei Ftalati presenti nei tessuti
La loro presenza nei tessuti causa tossicità per via della tendenza a sfaldarsi. Tendono infatti a staccarsi dalla superficie ed a depositarsi sulla pelle o essere inalati e ingeriti. Provocano problemi ormonali oltre che respiratori. Il sistema riproduttivo è il bersaglio principale.
Sperimentazioni sugli animali da laboratorio hanno dimostrato la loro tossicità epatica, testicolare e riproduttiva.
Alcuni ftalati (come il DEHP Bis-2- etilesil -ftalato), sono dannosi per la riproduzione dei mammiferi e possono interferire nello sviluppo testicolare durante i primi anni di vita.
Gli ftalati-DEHP e DBP (dibutil fatalato) in Europa sono stati classificati come tossici per la riproduzione. Il loro uso è stato largamente limitato. L’EFSA’ (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), infatti ha abbassato i valori minimi di esposizione dell’uomo a queste sostanze.
Bibliografia
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- www.salute.gov.it – Attenzione agli ftalat Difendiamo i nostri bambini
- Decreto legislativo del 14 settembre 2009, n. 133
Stefania dice
Interessante. Non sono il tipo di persona che si lascia allarmare con facilità, ma approfondirò l’argomento con spirito critico. Grazie